Nato a Tōkyō l’11 aprile 1931, Sugiyama scopre la passione per la musica alle scuole superiori, iniziando a comporre musiche di breve durata. Sarà con il termine degli studi all’università, nel 1958, che il Maestro si dedicherà pienamente a questa professione, un mestiere che gli permetterà l’accesso alla celebre stazione radio del Kantō Nippon Cultural Broadcasting (株式会社文化放送, Kabushiki-gaisha Bunka Hōsō) e alla Fuji TV. L’esperienza come direttore della famosa emittente televisiva durerà fino al 1965, quando deciderà di dedicarsi completamente alla musica prima da freelance e dal 1968 come compositore musicale e direttore d’orchestra. L’ascesa del Maestro Sugiyama ha inizio da quell’anno, spaziando in ogni tipo di campo, da quello commerciale a quello musicale fino alla sua entrata nel mondo dell’animazione. Nei primi anni ’80, Sugiyama entra in contatto con una giovane casa produttrice di videogames, la Enix, sarà l’inizio di un connubio che porterà il compositore a dirigere fin dal primo capitolo le musiche di una delle saghe più celebri del mondo videoludico: Dragon Quest, un titolo che gli donerà gloria e successo, rendendolo una vera e propria leggenda. Particolarmente attivo anche sul fronte politico e sociale, Sugiyama non ha mai negato la sua mentalità da conservatore, con ideali e opinioni che spesso hanno dato luogo ad aspre polemiche. Più volte il compositore finì sulle cronache giornalistiche, in particolar modo per il suo ferreo negazionismo sul Massacro di Nanchino (da lui giustificata come una “selezione naturale”) e nel 2015 per le sue prese di posizione contro la comunità LGBTQ+, appoggiando il pensiero politico del liberal-democratico Mio Sugita, che definì inutile l’educazione al pensiero LGBTQ+ nelle scuole giapponesi, una dichiarazione che successivamente ritrattò definendo la comunità come parte costante del mondo nel corso delle epoche storiche.
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