COME HERE! Daitarn 3
Analisi della opening secondo MrsRareCartoons

Muteki kōjin Daitarn 3 (無敵鋼人ダイターン3, Muteki kōjin Daitān Surī, trad.: Daitarn 3, l’invincibile uomo d’acciaio), è un’opera che pur essendo stata un flop in madrepatria ma allo stesso tempo importante per gli studi del suo creatore Yoshiyuki Tomino (富野由悠季, Tomino Yoshiyuki), ha goduto di un enorme successo in Italia e ancora gode di numerosi sostenitori a distanza di ben 43 anni dalla sua prima messa in onda nel nostro paese. I diversi buchi di trama e il finale volutamente criptico hanno incuriosito negli ultimi anni gli appassionati italiani dando luogo a dibattiti e teorie che hanno infiammato l’argomento soprattutto in epoca social network. Nel periodo in cui sono stati creati dei video collaborazione tra BiblioMecha e Toku Robot Channel, ho avuto il piacere di fare la conoscenza di Brigida, in arte MrsRareCartoons, streamer del canale Youtube Il tempo dei cartoni, con la quale abbiamo scambiato qualche chiacchiera sulle rispettive opinioni a proposito dell’opera, in quanto creatrice anche lei di diversi contenuti. A lei, ho recentemente tradotto il testo della sigla di apertura giapponese di Daitarn 3 e da esso, sulla base dei frame animati, Brigida ha dato una sua personale interpretazione sul messaggio che la sigla cantata da  Makoto Fujiwara (藤原 誠, Fujiwara Makoto), ha voluto trasmettere allo spettatore. Di seguito, l’articolo di MrsRareCartoons:

Chi sono Koros e Don Zauker?
L’identità di Koros e Don Zauker, nell’incredibile serie animata Daitarn 3, continua a scatenare sul web dibattiti anche molto accesi. Le teorie sono diverse e affascina, in particolare, quella secondo la quale in Don Zauker sia conservato il cervello di Haran Sozo, padre di Banjo e scienziato che diede origine al progetto di creazione dei Meganoidi. È comunque opportuno ribadire che nella serie animata nessun chiarimento viene fornito al riguardo anche se, nell’ultima puntata, lo spettatore è portato a credere che tra Haran Banjo e Don Zauker vi sia un qualche legame. Tuttavia non ci viene detto di che tipo sia questo stesso legame. Molti fan della storia di Daitarn 3 hanno inoltre notato che nella sigla iniziale compaiono alcuni fotogrammi nei quali si vede Haran Banjo tendere le mani verso Koros e Don Zauker che si allontanano nello spazio.

Molte congetture sono state fatte su queste immagini parecchio “oniriche”, in effetti sembra che Haran Banjo sia in una sorta di “sogno” oppure che stia vivendo o rivivendo, qualcosa a livello di subconscio. Diversi fan leggono in queste immagini una “nostalgia della famiglia” di Haran Banjo in quel tendere le mani, arrivando dunque a formulare la teoria – che tale resta – relativa al fatto che Koros e Don Zauker siano in realtà la madre e il padre di Haran Banjo trasformati in meganoidi (da chi siano stati trasformati però non è dato saperlo). Il Roman Album del 1980 ci dice che Haran Sozo tentò l’esperimento di trasformazione in meganoidi sia sul fratello maggiore di Banjo che su sua moglie provocando la morte dei due. Stando a questa fonte, pertanto, dovremmo quantomeno escludere che Koros sia la madre di Banjo. Poiché le immagini a cui accennavo prima sono state prodotte esclusivamente per la sigla e non compaiono in nessun contesto della serie animata, è dunque solo alle parole della sigla che possiamo fare riferimento per provare a capire cosa volessero suggerirci gli autori. Nel riportare di sotto le parole della sigla, ringrazio vivamente BiblioMecha che ha realizzato la traduzione:

One Two Three! Daitarn 3!
Nessuna lacrima, nessuna lacrima
Nel domani ci saranno solo sorrisi
Come here! Daitarn 3 Daitarn 3
Splende il sole custodito nel mio petto
E il mio corpo, Il mio corpo arde
Combatti! Combatti! Anche se si dovesse sparire ai confini dello spazio
Correndo lungo la splendente galassia
Daitarn 3 sei con me
Apri le tue ali verso il cielo e scuoti la terra

Nessuna tristezza, Nessuna tristezza
Nel domani ci sarà solo la speranza
Come here! Daitarn 3 Daitarn 3
Porto sulle mie spalle il bagliore del sole
E il mio corpo, il mio corpo è in eccitazione
Spara! Colpisci! Anche se si dovesse piombare nelle profondità dell’inferno.
Facendo breccia lungo la splendente galassia
Daitarn 3 sei con me
Apri le tue ali verso il cielo e tieni l’amore tra le tue braccia.

Traduzione e adattamento: Andrea S. (BiblioMecha)

In corrispondenza dell’immagine in cui Haran Banjo tende le mani, la frase che viene cantata è: “Combatti! Combatti! Anche se si dovesse sparire ai confini dello spazio”, la mia personalissima interpretazione è la seguente: Haran Banjo ha deciso di sacrificare la sua esistenza per combattere i Meganoidi e compirà questa missione a qualunque costo, anche se questa stessa missione dovesse risucchiare la sua intera giovinezza e anche a costo di sparire ai confini dello spazio. Guardando le immagini in movimento, infatti, Haran Banjo tende le mani quasi come se volesse afferrare Koros e Don Zauker che si stanno allontanando. Haran Banjo tende quelle mani in modo del tutto consapevole lasciandosi volontariamente trascinare in quel vortice, nel mantello di Don Zauker che sembra proprio risucchiarlo. Insomma, è come se la distruzione dei Meganoidi fosse l’unico, ossessivo, pensiero di Banjo, un pensiero che lo assale sempre, anche nei sogni e a livello di subconscio. Nell’immagine, infine, Banjo indossa abiti della quotidianità e non la divisa da combattimento, ancora a simboleggiare, secondo la mia personale visione, che la sua missione è parte integrante della sua vita. Una missione che coinvolge anche la sfera privata e personale del nostro protagonista che non avrà pace finché non avrà distrutto i Meganoidi e sabotato il loro folle progetto.

Approfitto dell’articolo di Brigida per anticiparvi che anche io ho in programma degli articoli su Daitarn 3 e in particolar modo uno sul tanto discusso ultimo episodio, andando ad analizzarlo anche sotto l’aspetto linguistico in modo da poter chiarire alcune inesattezze degli adattamenti italiani. Non mi resta che augurarvi buona lettura e leggerci alla prossima.

PS: Nel caso si aprisse un dibattito tra i commenti, auspico la massima educazione e correttezza che ha sempre contraddistinto la community di BiblioMecha. Mi affido al vostro buon senso e vi ricordo che potete commentare sia col vostro account WordPress che Facebook. 😉👋🏻

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