La mattina del 12 dicembre 2022 si apre con una notizia che colma di dolore e tristezza ogni fan del genere tokusatsu, robotico e dell’animazione giapponese in generale. All’età di 74 anni si è spento Ichirō Mizuki (水木 一郎, Mizuki Ichirō), una leggenda della musica giapponese, ma soprattutto l’uomo che ha saputo incarnare al meglio lo spirito e la passione per l’animazione giapponese con le sue popolari canzoni che hanno accompagnato tre generazioni di appassionati. Nato a Setagaya (世田谷区, Setagaya-ku, uno dei 23 quartieri speciali di Tōkyō) il 7 gennaio 1948, Toshio Hayakawa (早川 俊夫, Hayakawa Toshio), questo il vero nome del popolare cantante, era da tempo in lotta con diversi problemi di salute, tra i quali quello annunciato nell’aprile 2021 in occasione del Super Robot Spirits 2021 ~stage terra~, dove informò i suoi fan di aver subito una parziale paralisi delle corde vocali dopo un delicato intervento chirurgico. La sua situazione è ulteriormente peggiorata nel corso del tempo e pochi mesi fa annunciò di essere affetto da un tumore ai polmoni con conseguente metastasi. Nonostante il peggioramento delle sue condizioni di salute, che hanno portato gradualmente il cantante su una sedia a rotelle, Mizuki ha proseguito con il solito spirito e con estrema professionalità la sua carriera, fino alla sua ultima apparizione in pubblico lo scorso 27 novembre. Soprannominato “l’imperatore delle Anisong” (アニメソンの帝王, Anison no teiō), la carriera di Mizuki ha inizio nel 1968 con il singolo Kimi ni sasageru boku no uta (君にささげる僕の歌, La mia canzone dedicata a te), canzone che porterà alla luce il suo immenso talento e la sua incredibile voce, destinata a divenire leggenda con la sua entrata nel mondo dell’animazione giapponese. Nel 1971 debutta nel mondo delle Anison cantando la sigla di apertura di Genshi shōnen Ryū (原始少年リュウ, Ryū il ragazzo primitivo, adattamento animato del celebre manga di Shōtarō Ishinomori giunto anche nel nostro paese col titolo Ryu il ragazzo delle caverne), ma la sua consacrazione giungerà l’anno successivo con il tema di apertura e chiusura di Mazinger Z, un sodalizio con l’opera del Maestro Gō Nagai che lo accompagnerà per gli oltre cinquant’anni della sua onorata carriera. Il 1972 è anche l’anno che vede Mizuki cantare anche per le opere tokusatsu, diventanone il più celebre rappresentante del genere insieme a Takayuki Miyauchi (宮内 タカユキ, Miyauchi Takayuki). Con 23 singoli, 32 album e oltre 100 Anison cantate, la carriera di Mizuki non si limitò al solo mondo musicale, ma anche a quella di autore, compositore, narratore e doppiatore. Un mondo, quello dello spettacolo, che lo ha visto amato e rispettato da tutti i colleghi che lo chiamavano spesso con l’appellativo Aniki (アニキ, fratellone). Nel corso dei decenni, Mizuki diventò Aniki anche per i suoi numerosi fan sparsi in tutto il pianeta. Fondatore nel 2000, insieme alla leggenda Hironobu Kageyama (影山ヒロノブ, Kageyama Hironobu), della famosa band musicale JAM Project, Mizuki ha fatto parte del gruppo costantemente per i primi anni, per poi esibirsi successivamente come guest star. Insieme a loro ha dato un enorme contributo anche al più famoso JRPG robotico, Super Robot taisen (dove prestò anche la sua voce al personaggio di Keisar Ephes nel terzo e ultimo capitolo di Super Robot taisen α) e proprio con i suoi colleghi più amati ha calcato il palco per l’ultima volta. Lo staff personale del cantante, attraverso una nota ufficiale sul suo account ufficiale Twitter (social network che Mizuki utilizzava tantissimo e raccontava la sua vita di tutti i giorni divisa tra lavoro, famiglia e una passione incredibile per la natura), ha reso noto che il decesso è avvenuto lo scorso 6 dicembre alle ore 18.50. Ci lascia un grande uomo e una grande voce destinata all’immortalità nel mondo dell’animazione giapponese. Alla sua famiglia e le persone a lui più care, le più sentite condoglianze. Arrivederci Aniki. ❤💐
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